GLI ISTITUTI DI INVESTIGAZIONI PRIVATE

Data di Pubblicazione: 24 settembre 2008

DOVE, COME E PERCHE’!!!

Il settore delle investigazioni private è senz’altro in continua espansione in Italia e, seppur lentamente, anche nella nostra città. Il nostro istituto di investigazioni private, sorto nel 1999, in quasi dieci anni ha ricevuto un notevole incremento.
Sebbene operi in sordina, con grande riservatezza e senza pubblicità. E’ collegato allo Studio Legale Gallo ed opera sia nel settore delle indagini per la raccolta di informazioni in tutti i settori d’interesse privato che per la ricerca della prova nel processo penale: indagini difensive.

Le attività che si richiedono all’investigatore privato sono svariate: infedeltà coniugale – settore classico e sempre più richiesto –, problematiche aziendali, per il controllo dei dipendenti che si ritengono sleali. La nostra agenzia, collateralmente allo studio legale, serve clienti con svariati problemi.
Genitori che necessitano di controllare i propri minori o che pretendono di conoscere più a fondo la persona che dovrà sposare la propria figlia. Non necessariamente, questi, sintomi di inadeguata educazione ma, piuttosto, dei pericoli che la società propone: droga, alcool, sesso disinibito.
E’ emblematico il caso di quei genitori che, percependo un significativo cambiamento nella propria figlia appena sedicenne, si rivolsero a noi per verificare le sue frequentazioni. Fu traumatizzante per la coppia di genitori (e non solo per loro) scoprire che la propria “bambina” frequentava un ultracinquantenne senza scrupoli con cui, pure, faceva uso di stupefacenti ed alcool. Con una decisa azione di intervento si è riusciti a persuadere il pedofilo che era meglio risolvere immediatamente il rapporto con la minore anziché ricevere una denuncia penale.
Se il caso appena citato è indicativo di un cambiamento della società e dei suoi costumi, anche i settori classici non mancano di colpi di scena. Infedeltà coniugale: per antonomasia l’indagine più comune per l’investigatore privato. Capita pure, e non raramente, che una donna sposata si rivolga al detective privato per sapere se a tradirla è il proprio amante, non il marito. Qualche volta è proprio così. In tal caso, però, la vicenda non sfocia in una aula di Tribunale: non si può pretendere mantenimento né risarcimento danni o addebito. Nell’infedeltà coniugale, statisticamente, è per lo più la donna che prende l’iniziativa di rivolgersi all’investigatore. E’ disposta a spendere molto per scoprire con le mani nel …sacco il fedifrago. E’ motivata da uno spietato spirito di protezione per sé e per i propri figli. Nel corso di una indagine abbiamo scoperto che un esuberante marito era infedele non una volta, ma due. Marito e padre di tre figli, si sollazzava con due amanti: scoperto in flagranza di adulterio dalla stessa moglie.
Il marito adultero è tutt’altro che diabolico. E’ astuto, sì, guardingo, furbo, ma spesso è fin troppo romantico e, prima o poi commette l’errore fatale. Da questo la sospettosa moglie trae la dolorosa conseguenza e, per appurare ciò che è già una convinzione, si rivolge al professionista. La conferma può giungere dopo due, tre, sei giorni o mai. Non è possibile fare delle previsioni temporali. Neppure presentare dei preventivi è facile. Il costo di una indagine dipende da innumerevoli fattori: sommariamente si deve dire che ingaggiare il professionista non è così costoso quanto si pensi. In genere, però, in caso di conferma, ci si affida all’avvocato e lì ….ci sarebbe il gratuito patrocinio.
Nel settore penale, nonostante l’imparità tra la pubblica accusa che dispone delle forze di polizia e la difesa privata, alcune volte l’investigatore ed il difensore riescono a raggiungere risultati a tutto vantaggio del cliente indagato/imputato. Colpisce quel caso di un cliente processato per furto e rapina in una pubblica via della nostra Provincia. Gli indizi apparivano precisi e concordanti. La prova era testimoniale. Ed anche qualche trascorso dell’imputato non deponeva favorevolmente. La richiesta di pena da parte del pubblico ministero era ingente. A seguito di un processo durato circa un anno venne assolto. La difesa aveva insinuato e dimostrato il “ragionevole dubbio” sulla colpevolezza dell’imputato. Infatti, attraverso le indagini difensive, si è potuto dimostrare che l’autore del fatto criminoso poteva non essere l’imputato. Ciò a seguito della presentazione in giudizio della registrazione di una telecamera di videosorveglianza installata nella parte esterna di una attività commerciale nella vicinanza della quale si era svolta la rapina. Il filmato, dopo essere stato individuato dall’investigatore privato, veniva richiesto e gentilmente consegnato dallo stesso commerciante al difensore del presunto rapinatore. Avere cercato e trovato una telecamera nella zona della rapina non è stato geniale. Ma le forze dell’ordine, nel corso delle indagini preliminari, non lo avevano fatto.
E’ ideale potere svolgere le indagini e, poi, difendere. C’e’ simbiosi tra le due attività che alimenta la voglia, anzi la necessità di vincere.
Un’attività pericolosa? Certamente non quanto le indagini di James Bond, 007. Ma sicuramente appassionante, varia ed interessante.
L’etica, la moralità e la Giustizia non vengono comunque violati né offesi se l’indagine sul conto altrui è svolta nel rispetto di tutte le leggi, con serietà e per scopi legittimi.